E’ stato un mezzo giramondo e dopo tanti anni è tornato alla casa madre. Chi lo segue sui social sa che è praticamente sempre di buonumore e chi ci ha giocato o ci gioca insieme ne ha la conferma tutti i giorni quando entra in spogliatoio. Sempre il sorriso e un saluto con il tono della voce da persona positiva. Quello che in tanti non sanno è che quando era piccolo e giocava con le figurine, al momento di scambiarle diceva: “Celo, celo, manGa”. Gli amici pensavano fosse solo un errore di pronuncia, la realtà è che nella testa il Pec aveva già allora i fumetti e la sua passione iniziava a prendere il sopravvento. Passione che si porta dietro tutt‘oggi fino a fargli venire voglia di portare a termine un suo sogno.
Prima di parlarne, però, ve lo facciamo conoscere un po‘ di più:
– Sei sempre con il sorriso sulle labbra. Cos‘è invece che ti fa veramente arrabbiare?
Ci sono parecchie cose in effetti che tendo a tollerare sempre meno, specialmente con l‘età che avanza, e sono certo che mi capisci perfettamente…
Per esempio: le salviette dei bar.
Trovo siano insopportabili, solitamente dopo averle usate hai semplicemente spalmato lo sporco su tutta la tua faccia, oltre ad esserti grattato fastidiosissimamente ed inutilmente la bocca.
Altro esempio: le impronte delle dita sulle lenti degli occhiali da sole.
Per quanto strofini, pulisci, aliti, spruzzi prodotti, non riuscirai mai ad avere le lenti pulite come quando li avevi comprati in negozio.
Terzo esempio? Quando mi si sporcano le Jordan, o un avversario me le calpesta. Aaaargh!!!
– Ti vanti da sempre di essere un maestro delle “clanfe” (un particolare tuffo n.d.r.). Quante botte alle palle hai preso prima di diventare professionista?
Si vede che sei passato poche volte a Trieste.
L‘ arte della clanfa infatti la coltiviamo fin da piccini, o da “muleti” in dialetto triestino, per cui affiniamo una tecnica specifica che impedisce di farsi male e ci permette di tirar su una quantità d‘acqua impressionante per schizzare tutti (per i curiosoni ci sono parecchi tutorial su Youtube).
Ovviamente sei invitato all‘Olimpiade Dele Clanfe di questa estate che è giunta ormai alla nona edizione, e di cui sono membro della giuria fin dalla primissima, per verificare quanto questa tipica specialità triestina influisca nella vita mia e dei miei concittadini.
– Sei protagonista di vari progetti (sito, camp, fumetto, etc..), quale messaggio accomuna tutto?
Beh il messaggio è chiaro che sia quel “STAI SERENO …SEMPRE…” che porto in giro ormai da più di un decennio, abbinato all‘energia positiva del sorriso del logo SUNSHINE.
In effetti tra il lancio del Sunshine Store (http://www.sunshinestoreonline.com) e l‘organizzazione del camp estivo della mia asd Trieste Tropics, giunto ormai alla sesta edizione, (http://www.triestetropics.net), e tutti i social a loro connessi, c‘è una marea di cose da fare.
Il fatto di riuscire ad avere un sereno equilibrio nella vita da sportivo riguardo alle prestazioni personali e di squadra, così come nella vita in generale, credo sia fondamentale per avere successo, ma anche per vivere ogni opportunità ed ogni occasione con la giusta emozione ed intraprendenza.
Per questo motivo cerco con tutte le mie energie di portare a termine le idee e i progetti che mi vengono in mente e la soddisfazione di raggiungere certi traguardi è davvero gratificante. Mi ricompensa per tutta la fatica, il lavoro e l‘impegno che ci sono dietro.
– Hai girato l‘Italia e la Spagna. In cosa siamo meglio e in cosa peggio?
La Spagna è decisamente avanti rispetto al nostro Paese in quanto a cultura sportiva, infrastrutture, passione per lo sport (tutti gli sport) e per la propria nazione. Sono più bravi di noi a vendere commercialmente il “prodotto basket”, vanno nelle scuole, nei centri estivi…
A Granada una volta a settimana andavo nei vari “colegios” in visita di scuole elementari, medie e superiori, invitando tutti a venire alle partite, rispondendo alle domande degli studenti e alla fine i risultati si vedevano, visto che avevamo più di 6000 abbonati e ad ogni partita si organizzavano moltissime attività per coinvolgere il pubblico e rendere la partita parte di uno spettacolo più completo.
In compenso noi siamo migliori per quanto riguarda il cibo, il fascino e la bellezza delle nostre città, il gusto nel vestirsi, ooops credo c‘entri poco col basket, ma questa rubrica spazia in lungo e in largo vero? :p
– In edicola gli appassionati di pallacanestro possono acquistare Basket Case, il fumetto italiano sul mondo del basket di cui tu sei consulente tecnico. Da cosa è nata l‘idea? Raccontaci il progetto.
In un classico delirio di idee.
Io sono appassionato di fumetti e stavo chattando con la mia amica Mary Floriddia, provando a spiegarle il mondo dei supereroi.
Lei si occupa di marketing sportivo e dal nulla abbiamo realizzato il fatto che in Italia non ci fosse un prodotto simile italiano dedicato alla pallacanestro distribuito in tutte le edicole, fumetterie e reperibile online.
Nel frattempo lei è diventata la mia consulente di marketing strategico per Sunshine e durante i nostri meeting parlavamo sempre del progetto, quasi scherzando.
Come spesso accade, poi, la vita ti offre incontri e occasioni, e così lei si è ricordata che tra i suoi vecchi amici ci fosse il proprietario di una casa editrice specializzata in fumetti, Shockdom. Un’azienda innovativa che si pone come obiettivo l’evoluzione e il cambiamento del fumetto in Italia, con un parterre di autori giovani e italiani. Lo ha contattato per un appuntamento. Ci siamo incontrati con Lucio Staiano, il proprietario, proponendo la nostra idea e ci siamo trovati subito bene.
Abbiamo creato un team bello, giovane, in cui si lavora serenamente. Io mi occupo degli aspetti tecnici e di verificare che la storia sia veritiera per quanto concerne il basket. Lei è di supporto al marketing per il progetto.
Come spesso ama ricordare Lucio, abbiamo cercato di fare una storia che non parlasse di campioni invincibili, ma di ragazzi che affrontano problemi quotidiani, in cui in molti si possano rivedere.
Manuel è stato bravissimo nello scriverla e Dado e Albo fantastici nel disegnarla e colorarla. Siamo una squadra insomma. Fatemi ringraziare anche Stefania e Teresa.
– Se potessi scegliere un personaggio dei fumetti, chi vorresti essere?
Dai, uno solo noooooo… Sono in tremenda difficoltà…
Facciamo così: stavolta ascolto quella vocina delirante del mio cervello e rispondo che vorrei essere il Joker, ma non mi farei catturare da Batman: ho troppi progetti ancora da portare a termine.
Del resto la follia, come sai, è come la gravità: basta solo una piccola spinta!
– Qual è la Top 3 dei tuoi fumetti preferiti?
Sicuramente le storie in cui l‘antagonista di Batman è il Joker sono le mie preferite, e la serie del 2014/15 “Morte Della Famiglia” ha portato ad un altro livello di imprevedibilità e di squilibrio mentale il pagliaccio del crimine più famoso del mondo del fumetto.
Poi ci sono le storie di Zio Paperone: amo di più quelle con riferimenti storici reali, che di solito iniziano con Paperino che va a trovarlo al deposito cercando di farsi pagare qualche soldo e invece viene reclutato per un‘avventura pazzesca, anzi, “paperesca”, con qualche invenzione spettacolare di Archimede.
Ancora oggi poi, presto un‘attenzione particolare a tutti i cartelli che si trovano attorno al deposito, e non posso fare a meno di ridere di gusto quando trovo un BAU o un BANG accanto ai classici SCIO‘, PUSSA VIA e ALT!
Come terza nomination non posso non citare il nostro Basket Case, sperando che riusciremo a trasformarlo presto da un trimestrale ad un mensile…
– Dopo tanti anni in giro per l‘Italia sei tornato giocare nella tua Trieste, come ti senti?
Mi sento come se stessi …a casa…
Battute a parte, senza mancare di rispetto a tutte le altre squadre in cui ho giocato, credo che tutti possano capire che giocare per la mia Trieste mi sta dando delle emozioni che non avevo mai provato nelle altre città.
Il fatto poi di essere già riusciti a centrare la salvezza e di avere l‘opportunità di provare fino all‘ultima giornata di classificarci per i playoff è un motivo in più per essere orgoglioso di questa squadra e di questi ragazzi e del lavoro che stiamo facendo, giorno dopo giorno, in palestra con tutto il nostro staff.
– Fammi il quintetto ideale di quelli con cui hai giocato.
Fregandome di passaporti, 3+2, 4+1, under e compagnia bella, ti metto in campo questa allegra combriccola:
Playmaker: Melvin BOOKER
Guardia: Gianluca BASILE
Ala piccola: Gigi “Festazza” DATOME
Ala grande: Shaun STONEROOK
Centro: Joseph “Spruzzone” BLAIR
– Ed ora un quintetto di quelli più divertenti.
Playmaker: Nacho ORDIN
Guardia: Alessandro ABBIO
Ala piccola: Matteo SORAGNA
Ala grande: Donato CUTOLO
Centro: Michele MAGGIOLI
Imbattibili in gare di battute, scherzi e barzellette…
– Qual è il giocatore a cui ti sei ispirato quando hai iniziato a giocare? Era per te un supereroe?
A dire il vero non ho mai avuto un solo giocatore come fonte di ispirazione. Mi è sempre piaciuto osservare e cercare di “rubare con l‘occhio” tutti i movimenti di quei giocatori che mi lasciavano senza fiato, per poi provarli e riprovarli in campetto.
Dalla nostra serie A alla NBA, ma anche dalle leggende dei nostri campionati giovanili.
I miei preferiti restano comunque Pistol Pete Maravich, Bernard King, Drazen Petrovic, Reggie Miller, ovviamente Larry Bird, Magic Johnson e Michael Jordan, ma anche Sabonis, Galis, Kurtinaitis, mamma mia, più nomi mi vengono in mente e più mi sento vecchio…
Fammi spendere solo un‘altra riga per ringraziare tre ragazzi più grandi di me che andavo sempre a vedere quando ero un ragazzino e loro si sfidavano con le rispettive squadre, a suon di cinquantelli e sessantelli ad allacciata di scarpa: Francesco Gori (versione Don Bosco Trieste), Gian Antonio Furigo (versione Stefanel Trieste) e Patrick Nanut (il più forte di tutti, versione Unione Ginnastica Goriziana). Ragazzi, non immaginate che motivazioni mi abbiate dato vedendovi giocare!!!
Ora, faccio finta che l’avermi inserito nel quintetto dei più divertenti sia un gesto onesto e sincero e non una spudorata e vergognosa marchetta. Mentre reputo un‘offesa inutile il non avermi inserito nel quintetto ideale dei più forti. Pazienza, mi toccherà andare in edicola e bruciare tutte le copie di quel fumetto di merda che risponde al nome di BASKET CASE.
Pace, Amore e Felicità amici fumettari.