24 Dicembre 1992.
Vivevo in casa con mia mamma e i miei nonni materni. Attaccato alla porta di camera “mia” (mai avuto una camera mia in effetti) il canestrino degli Orlando Magic. Sì perché quello era il primo anno di Shaquille O’Neal e io ero andato giù di testa, mille schiaccioni e sorrisi. Adoravo giocare immaginando in camera le partite NBA, facevo liste lunghissime di tornei improbabili tra squadre europee e americane, ci impiegavo ore. 24 Dicembre dicevamo, finale del mio torneo, gioco col canestrino e parto con la telecronaca mentre palleggio. “Hardaway palleggia,va dentro,scarica a Shaq (mi autopasso la palla) che salta e sch…”. Ecco, la nonna aveva appena dato la cera sul pavimento, io giocavo in pantofole, quelle a forma di animale per intenderci.. appoggio il piede destro, mi parte la pantofola, scivolo di un metro… no, l’albero di Natale no ti prego… ci ho messo ore a levarmi tutti gli aghi di pino dal pigiama, lasciando residui ovunque mi sedessi tra l’ilarità dei miei (GRAZIE).
Questo era però il mio divertimento, l’inventare col basket. Bastava un canestrino attaccato, una palla minuscola che rimbalzasse (poco però, sennò quelli di sotto si incazzano) e la pallacanestro diventava la migliore amica nei lunghi pomeriggi invernali. Sì perché a quei tempi in tv di basket mica ne davano tanto eh (alla faccia di chi si lamenta adesso): c’erano 3 riviste super, c’era qualche gioco ma nulla che poteva portarti all’epilessia di oggi. Ricordo un Jordan vs Bird introvabile .. e i miei occhi da Gatto con gli Stivali di Shrek alla mamma in cerca di gettoni in sala giochi per giocare a NBA JAM.
L’immaginazione quindi era la base di tutto, quella e i poster e i VHS. Poster e VHS??? Are you fucking kidding me? Già, i giornali del tempo erano super, oltre ai risultati, alle immagini e agli articoli, perché in regalo trovavi queste foto a dimensione quasi umana dei beniamini del tempo. (foto di Jordan lunga). Tiravi via il cellophan stando attento a non rovinare nulla, guardavi il poster di Jordan, fissavi la distanza tra piedi e parquet preso da una sindrome di Stendhal… e poi scotch. Scotch ai lati per attaccarlo al muro, alla porta, sulla schiena del nonno (metti che non c’era più spazio!). Lì si vivevano attimi di terrore puro, perché se attaccavi male rischiavi di rovinare la carta e allora i Mosconi si sprecavano.
Adesso c’è Google Immagini.
Silenzio.
Sospiro.
E poi i VHS: ora, esattamente non mi ricordo dove li trovavo, era forse mia mamma a impazzire tra edicole e libreria dello sport vicino al Paladozza. Le videocassette vertevano principalmente, anzi, direi esclusivamente sulle storie singole dei giocatori oppure delle top 10 di schiacciate, assist..un po’ insomma quello che si vede su You Tube adesso, dove trovi tutto anche se digiti “top ten Yinka Darè crossover” ( … so che ci avete provato).
Uno dei momenti più belli della mia vita fu quando entrai in possesso del cofanetto con 3 videocassette di Michael Jordan: “Come Fly With Me” “Air Time” (lo conosco a memoria e l’avrò vista 50-60 volte) “Michael Jordan’s playground”. Il mio tessssoro.
Stupenda anche la serie delle NBA Superstar, non so perché ma mi ricordo perfettamente tutto l’episodio con Shawn Kemp e le note dei Pearl Jam. Ah giusto, anche quello con Dan Majerle e in sottofondo musica di Celine Dion ante Titanic. Ho i brividi. Compiti dagli amici – merenda – VHS NBA – esaltazione massima: ecco fatto il mio/i nostri pomeriggi.Non sono uno di quelli ipernostalgici del classico “si stava meglio quando si stava peggio”, ma penso sia innegabile che la nostra adolescenza sia stata un po’ meno costruita rispetto a quella attuale, dove hai tutto subito senza “passare dal via”. Ai nostri tempi il basket sì che era proprio un culto, dove si tratteneva ogni singola riga di giornale, frammento di video, dove il fantabasket era quello con carta e penna a segnare manualmente punti/rimbalzi e assist. E quando si andava in palestra non c’era nessun americano da imitare, a meno che non si schiacciasse. Allora giù il sedere a imparare dai più grandi e stare muti.
I più giovani magari faranno fatica a riconoscersi in questi ricordi. A quelli della generazione inizio anni ’80 invece basterà semplicemente farsi un giro per casa, o andare a casa dei propri genitori e scovare in qualche angolo della propria camera, tra un CD dei Red Hot Chilli Peppers e un DVD di Beverly Hills, uno dei quei tanto osannati VHS della NBA. Ma soprattutto, entrando in camera, servirà solamente un’occhiata in alto, vicino allo stipite della porta. Eccoli là, i segni ineluttabili di un’infanzia cestistica: le ombre dello scotch con cui si attaccavano i poster.
quanti canestrini infranti…e le palline delle squadre…le avevo quasi tutte…come la collezione delle lattine della sprite coi loghi delle squadre…sono ancora qua che rutto…nba jam…infanzia/adolescenza passata a vhs e partite al sabato su TMC, sperando di vedere la tua squadra preferita, altrimenti eran cacchi aspettavi la settimana dopo e quella dopo ancora…lo scambio delle figurine….maro che tempi 😀
ps un jordan vs bird per game boy ce l’ho ancora funzionante 😀
Le fleer card, magic basket, american super basket, le vhs, nba action su italia 1 al sabato pomeriggio, servizi di 1 minu
Di un minuto su world sport della Cnn della nottata precedente, la Dsf chr faceva 3 partite a settimana e a forza di guardarleavevi quadi imparato il tedesco, le canotte più strane ( un mio amico comprò quella di Stacey Augmon) che arrivavano al negozio di sport di provincia,il lock out del 98 che non finiva più, fortuna la Dsf replicò tutte le finali degli anni 90, le rebook pump, fare nottata per vedere Sean Elliott abbattere Portland alla sirena in punta di piedi…. quanti ricordi!
Stagioni intere di NBA Action e partite registrare in VHS che vedevo e rivedevo fino ad impararle a memoria. Collezioni intere di Magic Basket, American Superbasket.
Camera tappezzata di poster e in canestrini… quanti ne ho spaccati…
Le videocassette di collage di registrazioni da TMC e il VHS di Virtus AEK Atene 58-44. Quando la registrai vedevo un futuro in cui sarei stato l’unico ad avere quel tesoro, introvabile. E invece 😀
Il videoregistratore sempre pronto a registrare anche il più breve fotogramma riguardante la nba per poi vederlo e rivederlo decine di volte!
Che tempi…sn tornato indietro di anni! Bellissimo articolo!! Io addirittura registravo tutta la notte di TMC, ovviamente in LP, dove trasmettevano la diretta della CNN, solo per riuscire a vedere i 10 min dedicati al telegiornale americano, alle partite della notte! Senza contare le decine di VHS,che conservo ancora, degli NBA Action, con commento di Bob Morse o Ugo Francica Nava! Meraviglioso!!!
Io avevo il mega poster di John Stockton e Carlton Myers (versione Scavolini). Che ricordi…
Alla fine degli anni ’70, non ricordo come feci, ma, al cinema dell’Antoniano di Bologna, andai a vedere un film sull’NBA in lingua originale. Dopo aver assistito agli storici match Fultz/Schull al “Palazzarita”, trovai esaltanti i “voli” di Julius Erving e da lì aumentò il mio interesse per uno sport che, rimanendo fisico e tecnico, è capace di alimentare la fantasia. Il sano entusiasmo e la voglia di comprendere ed approfondire possono essere trasmessi da un genitore anche attraverso mezzi “non convenzionali”! Ivan, trovare i VHS dell’NBA e vederli insieme a te era una gioia, seconda solo alla felicità che vedevo nei tuoi occhi.
Esattamente così, canestrini di squadre nba…conto alla rovescia 3-2-1 e suono della sirena e canestro della vittoria….NBA LIVE 1996….Poster di MJ e di Scottie Pippen….Cappello di Bulls….Canotta di MJ….Scarpe Reebok di Shaq. VHS di MJ….Nba Action su TMC…..Card NBA del 1994…..Che spettacolo…..
Una passione che continua guardando in streaming i Playoff live la notte…giocando a NBA 2K14….Ascoltando sempre Buffa Tranquillo e Inside the NBA…..
La passione continua. Grazie anche al vostro blog 😉
Andrea
Bei tempi! Ogni notte andavo a dormire ammirando Ewing in procinto di schiacchiare. Quanti “viaggi” mi sono fatto solo pensando a quella schiacciata! 🙂
Che ricordi!!!…VHS in compagnia degli amici…qnt cassette…ricordo le cassette colleggiali di un grant hill versione Duke…spettacolo…Tim Hardway con i suoi palleggi irresistibili a Golden state….e le miriade di cassette spolpate e rispolpate su SUA ALTEZZA AEREA MJ….che tempi…quando il basket era un vero capitolo della vita…e non un passatempo…il quale non si smetteva mai di leggere e rileggere…al quale pensare e ripensare…ricordo l’inserto American Super Basket…i palloni vinti della Spalding… 😀
Ciao Ivan. Io sto trasferendo tutte le mie VHS (e sono tante….) sul tubo.
Se vuoi, se puoi, facci un salto. Un bel salto nella nostalgia dei primi anni 2000 🙂
https://www.youtube.com/user/popdai1