C’era una volta la pallacanestro dominata dai lunghi, i lunghi veri intendo: palla in post basso, tutti via, palleggio/culata/palleggio/gancetto/canestro o schiacciata. Adesso è sempre più frequente assistere ad un centro che è ormai più un robot che altro: stoppata/rimbalzo/blocco/blocco/blocco/roll/schiacciata se è solo in area con il piccolo triplicato che per forza deve scaricare.

Lunghi sconsolati, lunghi in via d’estinzione come i mammut..ma all’improvviso, quando ogni speranza sembrava persa, arrivano i mondiali di basket in Spagna.

DALLA NON E’ SOLO UN CANTANTE, E’ ANCHE UN CONSIGLIO

Parliamo di basket,chiaro.. Soprattutto parliamo di un ritrovato trend per cui la palla finisce molto spesso al lungo sulle tacche. Senza scomodare la Spagna dei due Gasol, andiamo a vedere qualche esempio di gioco incentrato sul 5.

 

Senegal: sì, il Senegal. Non intendo lasciarmi a classiche simpatie verso i più deboli. Parliamo qui di una squadra che è a 2 vinte e 1 persa, dove il fulcro dell’attacco (e della difesa) è Gorgui Dieng.

Dieng gioca a Minnesota, molti l’avranno visto dominare in NCAA, pochi avranno assistito all’evoluzione del suo gioca verso la fine della regular season in quel di Minnesota. Tiro dalla media, semigancio, passo e tiro e un’attitudine ad andare a rimbalzo davvero da all star. I suoi compagni e lo sanno e si appoggiano sempre a lui. Se solo Repesa avesse guardato qualche video in più , magari la Croazia adesso non sarebbe a rischio terzo/quarto posto del girone..

 

Iran: ok qui di basket organizzato ce n’è già di meno, e i risultati non arrivano. Naturalmente il solo esserci è già una vittoria, che si può trasformare in trionfo in caso di (probabile) successo contro l’Egitto.

Il gioco dell’Iran mi ricorda un po’ quando eravamo piccoli, coi canestri bassi, e si affrontava la squadra col classico ragazzo strasviluppato, con barba e peli a 12 anni. Enorme. La palla finiva sempre a lui ed erano dolori. Haddadi è il ragazzone dell’Iran: palla a lui sempre e comunque, dovunque egli sia a parte la panchina. E Haddadi quella palla la sa trattare, eccome. Non è un fulmine di guerra (altrimenti sarebbe Iron Man), non è da NBA, ma in questa competizione sta dimostrando di valere tranquillamente un posto in una contender di Eurolega.

 

Australia: cosa hanno in comune Dellavedova, Ingles ed Exum, oltre ad essere australiani? Sono tutti grandi passatori e in attacco vanno ad un ritmo folle. Quando pensi che una squadra del genere possa sviluppare il suo gioco solo tra gli esterni, ecco che arriva la sorpresa: il miglior realizzatore per i canguri è Aaron Baynes, il lungo degli Spurs. Baynes non è solo un lungo, è un gladiatore, è uno che il campo lo divora e in attacco sa fare quelle due o tre cosucce che lo permettono di stare nel sistema più bello di tutto il mondo. Con dei compagni fantastici, a parte quando cercano di ucciderlo.

L’Australia pressa a tutto campo, quando ruba palla va di transizione primaria, se va male palla sotto e ruotare. Non a caso dopo Aaron Baynes il secondo miglior realizzatore è David Andersen.

 

Ho preso 3 esempi di squadre meno seguite, ma oggi come oggi se non si ha un lungo di livello non si vince. Uno o più.

Nella partita di ieri tra Ucraina e Turchia si è assistito addirittura al tripudio: Ucraina con Kravtsov e Zaytsev (entrambi 210 cm), Turchia che si adegua con Asik e Savas (213 e 210 cm). Battaglia davvero di altri tempi, risolta non a caso da uno di questi (oltre che da quel santone di Mike Fratello), non a caso da quello con più mobilità e tiro, ossia Zaytsev.

Ecco sì, ci sarebbero poi gli artisti dell’area pitturata:  i Luis “faccio anche il bucato nella nazionale” Scola, i “mangio tutto e domino alla faccia di Mario Boni” Diaw,i Kenneth “corro più di Bolt” Faried e i Anthony “apertura alare di un Pelican” Davis.

Monociglio Airlines

 

Mondiali stupendi, mondiale dei lunghi (5 sui migliori 10 realizzatori sono loro), in attesa della sfida che tutti vogliono. E anche in questo caso a deciderla saranno i “giandoni” sotto canestro: Anthony Davis, Kenneth Faried, Plumlee, Drummond (sì, coach K ha un’idea su chi possa essere la contender) da una parte, Ibaka e i due fratellini dall’altra, che intanto si divertono

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Ivan Belletti

Anni 30 quasi 31, di Bologna, nella vita Agente di commercio... No dai scherzo, nella vita malato di basket. Gioco in prima divisione, dove sono devastante... al pub.
Seguo tutto quello che c'entra col campo 15x28: Nba, Eurolega, A1, A2, Silver, Gold, Purple, Brown.
Da grande voglio fare il Guru del basket. Sperando di non finire come quello della Guru.

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