Quello che è successo alla scadenza del mercato NBA nella serata italiana di giovedì 8 Febbraio è qualcosa che in pochi si sarebbero immaginati, soprattutto per quanto riguarda i tifosi dei Cavs.
Nel resto della NBA, tolto lo scambio che ha visto coinvolto Blake Griffin, non c’è stato il vero e proprio colpo di mercato da titolone di giornale.
A Cleveland invece hanno deciso di fare le pulizie di primavera con un po’ di anticipo… e che pulizie!
Era evidente che le 13 sconfitte nelle ultime 19 gare disputate erano diametralmente opposte agli obiettivi di inizio stagione, ma la rivoluzione nello spogliatoio dei Cavs è stata decisamente radicale.
Che sia stato l’ultimo disperato tentativo da parte della dirigenza per avere una speranza di poter convincere LeBron a ri-firmare durante la free agency estiva?
A prescindere da quello che succederà nella prossima estate, quello che è certo è che i Cavs hanno lasciato partire nomi prestigiosi come Thomas, Wade e Rose per accogliere giocatori molto più funzionali e concreti come ad esempio George Hill che dovrà dare una mano in regia a James ora che i due playmaker designati ad inizio stagione hanno lasciato Cleveland.
Numeri alla mano, considerando gli anni che passano (Wade), gli infortuni recenti (Thomas) o vicissitudini varie (Rose), tutti i protagonisti di questa trade non hanno ancora avuto un impatto sensazionale in questa stagione ma vale comunque la pena dare un’occhiata a quale sia bilancio di massima tra entrate ed uscite.
Nel grafico che segue (se consultate da mobile, tenete il telefono in orizzontale), è abbastanza evidente che i Cavs, pur sacrificando il potenziale talento complessivo, hanno investito in giocatori mediamente più giovani e che hanno disputato più partite, giocando anche più minuti.
Basterà come strategia per migliorare le sorti di LeBron e compagni?