ore 22.00 Javale si sveglia
ore 22.20 si prepara la colazione ma è un po’ nervoso perchè fuori è ancora buio e non capisce il perchè
ore 22.35 si lava a pezzi ed esce per andare a fare allenamento
ore 22.45 siccome non si ricorda mai la strada per arrivare in palestra, imposta il navigatore
ore 22.48 il navigatore indica l’arrivo a 2400 km
ore 22.49 Reimposta il navigatore pensando di aver sbagliato qualcosa
ore 22.50 il navigatore indica ancora l’arrivo a 2400 km
ore 22.51 Deduce allora che il navigatore confonda i metri con i chilometri e parte
ore 23.51 dopo un’ora di strada nel buio della notte, non è ancora arrivato ad allenamento
ore 02.51 dopo quattro ore di viaggio percepisce di essersi smarrito
ore 03.55 sulla statale si ferma da una prostituta “Scusi mi sono perso, può darmi una mano” – la prostituta risponde “Se devi farti una sega puoi anche fare da solo”. Javale si rimette alla guida
ore 05.15 Dopo sei ore e mezza telefona al suo amico John Wall “John, sono Javale, mi sono perso, non so dove sono, per piacere avvisa tu Wittman che non riesco ad arrivare in tempo. Ho sicuramente sbagliato strada e poi è tutto buio, non capisco il perchè ci dev’essere un’eclissi solare…” – “Javale, ma che minchia stai dicendo?? Ti rendi conto che sono le 5 del mattino??? Ma poi porca puttana tu giochi a Denver!!! Ma cos’hai bevuto?? Un idiota come te nasce una volta ogni 100 anni, Fottiti te e quel criceto morto che hai in testa!” tu tu tu tu tu tu. Javale affranto fa inversione a U e ritorna verso casa…
ore 09.45 Arriva a casa e si mette a letto.
ore 09.55 suona la seconda sveglia, questa volta quella giusta. La suoneria della sveglia è la sigla di “Ti voglio bene Denver, cucciolotto verde senza età..” per ricordarsi in che città si trova..
ore 10.35 In modalità zombie esce di casa e si avvia ad allenamento. Ha un sonno spaventoso.
ore 11.00 George Karl parla dell’importante partita che dovranno affrontare la sera stessa contro Memphis cercando di caricare al massimo i giocatori “Ragazzi se vogliamo centrare i play off dobbiamo assolutamente vincere questa partita. Mettiamoci voglia, intensità, cuore e maroni. E’ una partita da dentro/fuori. Se siamo dei veri uomini la portiamo a casa, altrimenti la gente ci ricorderà come dei falliti. Voi volete essere ricordati come dei falliti??!! Eh???!! (con tono minaccioso) – tutta la squadra risponde in coro “Noooooooooooo!!”. Dal fondo della palestra interviene McGee “Scusate, qualcuno ha lo shampoo che me lo sono dimenticato?”
ore 11.03 Cinquanta giri di campo punitivi per colpa di McGee..
ore 12.00 Gallinari, a bordo della papamobile, è in ritardo e urla all’autista “A tutto motore” ma l’accelerazione gli fa venire il colpo di frusta. Appena arrivato in palestra viene adagiato dentro una teca di cristallo ignifuga e insonorizzata e viene avvolto nella sacra sindone.
ore 12.45 finisce la seduta d’allenamento e Coach Karl libera i ragazzi.
ore 13.45 dopo la doccia McGee si avvia verso l’uscita della palestra
ore 14.00 dopo un quarto d’ora McGee non è ancora riuscito ad aprire la porta d’uscita. E’ ormai distrutto a forza di tirare. E’ completamente sudatoe invaso dall’acido lattico. Ma ecco che arriva Andre Miller che apre la porta semplicemente spingendola con un dito.”Andre ma sei un mago, come diavolo hai fatto?” – “Javale sei un rincoglionito, c’è scritto SPINGERE”
ore 15.30 rilassamento pomeridiano prima del match. McGee è sul divano con maxi secchiello di pop corn da 3 chili, bottiglia da 2 litri di pepsi con annesso rutto libero, confezione formato famiglia (allargata) di nutella da 1 chilo, accendino con fiamma truccata per dar fuoco alle puzzette e Tv accesa su Dumbo, il suo cartone preferito.
ore 17.00 dopo aver mangiato e bevuto quello che in Lussemburgo consumano in una settimana, telefona a Ty Lawson per organizzare una playstationata
ore 17.35 si presentano a casa sua Lawson, Gallinari e Andersen. 2 contro 2 a Nba 2k12. Andersen e McGee da una parte Gallinari e Lawson dall’altra
ore 17.37 finisce la playstationata causa infortunio a Gallinari, si è fratturato una falange spingendo “Turbo”. Se ne ritornano tutti a casa.
ore 19.45 Mancano 45 minuti all’inizio della partita. Il palazzo è pieno e c’è molta tensione nell’aria: Lawson pensa alla Lituania e si deprime, Andersen capisce che non può farsi un altro tatuaggio perchè non ha 1 cm di pelle libera e piange, Mozgov per prevenire i crampi scioglie il polase nella vodka, Gallinari ha la borsa del ghiaccio sul polso (è uscito il nuovo film di Elena Grimaldi), Faried in ricordo di Bob Marley si accende una canna di mezzo metro e McGee dorme.
ore 20.00 Le squadre entrano in campo per il riscaldamento.
ore 20.05 Hollins (coach di Memphis) chiede a George Karl se McGee può gentilmente fare la ruota con Denver.
ore 20.06 McGee preso per un orecchio dal suo allenatore, viene accompagnato nella sua metà campo.
ore 20.30 Comincia la partita. McGee parte in panchina.
ore 20.45 Terzo fallo di Faried dopo pochi minuti. Coach Karl chiama McGee per farlo entrare. McGee non si alza. Karl lo richiama. McGee non si muove. “JaValeeeeeeeeeeee” – “Ehm, si, chi è?! Che è successo?! Qualcuno ha lo shampoo?” Stava dormendo.
ore 23.00 La partita vive sul filo dell’equilibrio fino alle battute conclusive. 28 secondi al termine. Palla in mano a Memphis sotto di 1. OJ Mayo in palleggio gioca uno contro uno. Sembra una giocata prevedibile ma incredibilmente si sente uno sparo, Lawson si infortuna ad una gamba e stramazza al suolo. Mayo appoggia comodamente e Memphis si porta avanti di uno. Il rumore dello sparo è stato udito nei pressi della panchina di Memphis ma Arenas giura di non saperne niente.
ore 23.04 Time Out Denver. George Karl deve cambiare Lawson che viene trasportato d’urgenza al pronto soccorso. Il quintetto a sua disposizione è da mani nei capelli… “Ragazzi, non so cosa dirvi, non so che schema disegnarvi. Tirate fuori gli attributi e portate a casa questa partita. Spero di essere stato chiaro” poi si rivolge a McGee come farebbe un padre col proprio figlio “JaVale, mi raccomando usa la testa” – “Ricevuto coach”……………..
ore 23.08 Tredici secondi dalla fine, rimessa Denver sotto di uno. Palla a Brewer che palleggia sul posto. Il tempo trascorre.. 5 secondi.. 4 secondi.. 3.. Brewer non riesce a libersarsi dalla marcatura di Tony Allen ma con la coda dell’occhio vede McGee tagliare forte verso canestro e gli lancia un alley hoop.. 2 secondi.. 1… McGee è completamente libero, salta tuffandosi alla “Ibrahimovic” e di testa spedisce la palla sulle tribune. Il pubblico è incredulo. Karl si sente male. Afflalo si crocifigge sul cubo dei cambi. Le cheerleaders entrano in menopausa. Vince Memphis 97-96.
ore 23.11 Nessuno si capacita di come McGee abbia potuto prendere la palla di testa invece di schiacciare. Karl si riprende e in maniera molto tranquilla si rivolge a McGee “Ma io mi chiedo, perchè? Come ti è saltato in mente?” – JaVale risponde “Coach mi scusi, sono dispiaciuto di non aver fatto canestro. Però ho seguito il suo consiglio, lei mi ha detto di usare la testa. E io l’ho fatto. Ho sbagliato coach?” qualche secondo di silenzio poi George Karl si rivolge al suo giocatore “Ah.. La testa.. eh già, io ti ho detto di usare la testa eh eh eh” (risata isterica) … Karl prende in mano la paletta del bonus “Javy, tesoro, luce della mia vita! Non ti farò niente. Solo che devi lasciarmi finire la frase. Ho detto che non ti farò niente. Soltanto, quella testa te la spacco in due, quella tua testolina te la faccio a pezzi!” Coach Karl viene fermato appena in tempo dalla security e McGee molto impaurito può raggiungere gli spogliatoi.
ore 00.00 Tutti i giocatori di Denver lasciano il palazzetto scuri in volto. George Karl, con la camicia di forza, viene accompagnato in ospedale per una visita di controllo.
ore 00.20 Esce per ultimo McGee. Anche lui è scuro in volto e ha gli occhi gonfi di lacrime. Un giornalista locale cerca di rincuorarlo “JaVale, dai non prenderla così, la prossima volta farai canestro” – McGee singhiozzando “No, macchè canestro, sono triste perchè nessuno mi ha prestato lo shampoo”
ore 00.55 JaVale arriva a casa e si infila subito sotto le coperte abbracciando il peluche di Dumbo. E’ stanco, triste e gli puzzano i capelli.
ore 01.30 Dorme come un bambino e sta sognando. Ma è un brutto sogno. Un incubo tremendo. La sua più grande paura nella vita. Si sveglia all’improvviso tutto sudato e impaurito. Stava sognando di vincere il premio Nobel per la fisica.
ore 01.45 Pensando a Dumbo, alla playstation, agli ovetti Kinder e respirando le puzze sotto le coperte, si riaddormenta di schianto.
Non capisce niente, ma come non si fa a volergli bene??