ore 7:15 il campanello suona ininterrottamente da mezz’ora. Il Poz rientrato a casa da una quarantina di minuti, finalmente si alza e va ad aprire: non c’è nessuno. E’ solamente uno dei soliti scherzi del Menego che con lo stuzzicadenti ha bloccato il campanello. Il Poz bestemmia Tanjevic e chiude la porta con violenza
ore 7:35 Poz si guarda allo specchio e nota che ha i capelli rossi. E’ spaventato. Ieri ce li aveva normali e non è andato dalla parrucchiera, o almeno non si ricorda di esserci stato
ore 7:40 Gli viene in mente che ieri la De Grenet aveva le sue cose. Però avrebbe dovuto avere qualcos’altro di quel colore, ma gli viene in mente che è una testa di cazzo, quindi ci può stare.
ore 8.30 Ha dormito sì e no 10 minuti dopo una serata che avrebbe fatto impallidire Pete Doherty e Kate Moss. Colazione leggera per alleggerire lo stomaco: maccheroni al pesto pronto Barilla con piadina spagnola (buona come lo strudel tunisino), una San Miguel da litro e 10 chupiti di vodka, tanto per schiarirsi la voce.
ore 9:30 A bordo della sua Mehari verde, comincia a vagare per Formentera che a quell’ora è popolata come il centro storico di Milano a ferragosto
ore 10:00 Comincia una serie di triple. Delle prime 50 ne mette a segno solo 7. Da dietro una siepe salta fuori Repesa con in mano una lavagnetta che lo cazzia con veemenza
ore 10:10 Il Poz gli ruba la lavagnetta e lo colpisce a ripetizione. Come sapete il Poz ama Repesa come Lele Mora ama i seni prosperosi.
ore 11:00 squilla il telefono. E’ la Marcuzzi. “Arrivo a Formentera stasera, il capitan uncino mi ha già rotto la minchia. Come l’ultima volta, voglio che mi sbatti nel confessionale usando il tuo grande fratello che mi piace tanto” – “No Alessia, un’altra volta a casa tua con Signorini che fa il commento tecnico mentre chiavo no, non ce la faccio proprio. Fai una cosa, porta in alto la mano, segui il tuo capitano, muovi a tempo il bacino, faglielo a lui un gran bel bocch…” e cade la linea..
ore 12:00 Formentera si sveglia. Occhiaie e siliconi cominciano a popolare le spiagge
ore 13:00 Tutto esaurito al Paladozza per Fortitudo-Varese, match sentitissimo da tutte e due le squadre. Parte fortissimo la Fortitudo con 3 triple consecutive di Delfino e un gioco da 3 punti di Pozzecco. Nel secondo quarto Varese ricuce lo strappo grazie alle giocate di Meneghin e alla precisione al tiro di Cecco Vescovi, in ombra Pozzecco. Nella ripresa la musica non cambia, la Fortitudo continua a condurre con un Pozzecco stellare autore di 17 punti in 20 minuti, per Varese il solo Mrsic contrasta l’onda d’urto fortitudina. Si arriva così agli istanti conclusivi di partita. 8 secondi al termine, Fortitudo avanti di 1 solo punto sull’85-84. Per la Fortitudo super Pozzecco autore di 34 punti e ottimo Basile con 19 punti, per Varese uno straordinario Pozzecco autore di 23 punti negli ultimi 9 minuti che ha riportato i varesini in partita. Pozzecco beve molta acqua ma è nervoso. Meneghin allora ordina 10 tequila sale e limone, 5 per lui, 5 per il Poz, se le fanno alla goccia e rientrano in campo. Rimessa di Galanda, palla a De Pol e consegnato per Pozzecco marcato da… Pozzecco. 3 secondi, 2, 1, tiro cadendo all’indietro della mosca atomica e canestro in faccia a Pozzecco. Varese espugna il paladozza. Ma scoppia una rissa, Pozzecco non ha gradito la polemica esultanza di Pozzecco e volano spintoni “Se ti fanno un prelievo di sangue ti trovano del Chianti, alcolizzato!!” – “Ma vai a cagare nano di merda, che vicino alla Cacciatori sembri il suo marspupio”. A fatica si placano gli animi. Una birra post partita tra Pozzecco e Pozzecco sistema tutto.
ore 15:30 Pozzecco si sveglia, il sogno è finito.
ore 16:30 Come ogni giorno, torneo di Fifa a casa di un suo amico ristoratore, Alessandro. Alla play station il Poz è bravo come uno con una gamba sola ad una gara di calci in culo.
ore 18:00 Alla 38 esima partita Gianmarco riesce a vincerne una. Netta vittoria per 5-0. Aveva staccato il joypad dell’amico… Sobri i festeggiamenti: strappo della canottiera alla Hulk Hogan, urlo alla Tardelli, un paio di bombe carta in giardino e tuffo di coefficiente di difficolta 3,4 in piscina mai provato nemmeno dalla Cagnotto. Fa sempre così quando vince una partita alla Play. L’ultima vittoria risaliva al 1999 quando riuscì a battere Zanus Fortes che aveva bevuto una cassa di Moretti da 66 e aveva giocato bendato con Bagatta che gli urlava le sue perle nell’orecchio. Quella sera Zanus Fortes ha tentato più volte il suicidio.
ore 19:00 Aperitivo con gli amici Ale e Robby. Come sempre il Poz fa finta di bere e quando si accorge che il tasso alcolico degli amici comincia a salire tenta di scappare dal locale. Ma tutti i buttafuori di Formentera lo conoscono e nessuno lo fa uscire. Se c’è lui, il locale incassa il doppio.
ore 20:00 Riesce a corrompere un buttafuori siciliano con una maglietta autografata di Capo D’Orlando e un pelo di figa di Melita Toniolo
ore 21:30 Gli amici lo cercano al cellulare ma lui non risponde, è fermo in strada con la sua Mehari. Cominciano le decine di sms alle amiche nella speranza che qualcuna lo raggiunga per guidargli la macchina. Gli interessa solo che non gli ritirino la patente. Risponde la Hunziker che lo raggiunge in un secondo. “Poz dai dai, vestiti da Gabibbo e dimmi besugo, oppure scopami con la cattiveria tipica del buon Fabio, ti prego dai, non essere neutrale come la Svizzera”. Il Poz la scarica ai bordi della strada abbandonandola come un cane. Pronto l’intervento di Edoardo Stoppa che salva la povera Michelle con l’ausilio di una troupe di Studio Aperto che gira il servizio principale di giornata sull’abbandono degli animali.
ore 23:00 Torna dagli amici. Nel frattempo lo ha raggiunto anche il suo grande amico rugbista Castrogiovanni.
ore 23:30 al decimo chupito comincia a delirare. Il Poz da ubriaco diventa manesco e molla ceffoni a tutti come fosse Terence Hill in “Lo chiamavano Trinità”. Purtroppo uno di questi ceffoni arriva a Castrogiovanni che non la prende bene e con un tenero placcaggio lo lancia ad Ibiza senza prendere il traghetto.
ore 00:30 si va al Pineta di Formentera. Come ogni sera il Poz viene fatto entrare da imperatore. Tra due ali di folla in tripudio il Poz fa il suo ingresso. All’interno del locale cominciano i soliti cori a suo favore soprattutto da parte dei ragazzi varesini e dei fortitudini. Questa sera però si registra anche la presenza di 4 tifose russe del Kimki..
ore 01.45 Il Poz rientra dopo aver voluto autografare, all’esterno del locale, i glutei delle tifose russe che gli hanno poi domandato se anche lui, come Gorbaciov, avesse la voglia. E lui di voglia ne aveva da vendere.
ore 02.15 Nel privè Gianmarco esagera un po’ con gli scherzi. Lancia vestiti, cuscini, cubetti di ghiaccio, i perizomi delle russe, parrucchini e preservativi, nella speranza di essere cacciato dal locale. Ha sonno e non regge i ritmi degli amici.
ore 03.30 Dopo un’estenuante trattatativa riesce a corrompere un altro buttafuori dandogli 500 euro e un dvd con tutte le telecronache di Francicanava. Il buttafuori soffre di un grave forma di insonnia.
ore 04.30 Rientra a casa. In giardino c’è il grande Angelo Reale che si è dato al giardinaggio. Pozzecco lo scambia per l’albero dei limoni e pisciandogli su una gamba lo limona a lingua dura. Angelo si incazza e lo mena di brutto. Il Poz le prende proprio da tutti. Ma le dà anche, soprattutto lo dà.
ore 05:00 Il Poz sta finalmente per andare a letto ma squilla il cellulare, è Ugo Francicanava “Gianmarco ho bisogno di parlarti per sistemare due cose per le telecronache della prossima stagione. Ti passo a prendere e andiamo a fare un giro nell’iperspazio” – “Ma te sei scemo, io ora dormo, le telecronache mi interessano come un corso di botanica” – “Ma Gianmarco lo sai bene che il direttore di La7 è molto incazzato con te perchè durante le partite invece di farmi da spalla limoni le tifose in tribuna. La tua permanenza a La7 è a forte rischio” – “Ma che me ne fotte, io sto bene qua a Formentera, gioco con gli amici, esco, mi diverto, chiavo delle gnocche che tu neanche se ti trapiantassi la faccia di Raul Bova riusciresti a chiavare. E poi, obiettivamente, sei talmente noioso che da quando ti conosco non mi va più via l’orchite, dai vai a farti un giro nell’iperspazio, ti auguro la stessa fortuna della cagnetta Laika”. Il Poz chiude la telefonata.
ore 06:00 Gli è passato il sonno e decide di riguardarsi per l’ennesima volta “Elogio della follia”, lo speciale che Sfide gli ha dedicato. Ogni volta che lo riguarda piange come un bambino. Un pianto vero, autentico e sincero. I pagliacci, si sa, hanno un lato marcatamente triste. E nonostante il Poz abbia sposato la filosofia del sorridere alla vita sempre e comunque, quando viene a mancare ciò che ti ha permesso di sfogare tutta la tua indole da vero “idiota”, nonostante quello fosse il tuo lavoro, un velo tristezza ti accompagnerà per tutta la vita.
Al Poz manca il basket, gli manca più di ogni altra cosa al mondo. E lo stesso vale per il basket.
Clonate Pozzecco, la pallacanestro senza di lui è molto più noiosa
P.s. A differenza di tutte le altre giornate tipo, questa è la reale giornata del protagonista..
ECCO LA REPLICA VIDEO DEL POZ ALLA SUA GIORNATA TIPO