ore 8:30 suona la sveglia. Ultimi 10 posponi del 2013
ore 9:30 Il 99,9% delle persone non sa ancora che cosa farà la sera
ore 10:00 375 notifiche su whatsapp nei gruppi creati ad hoc per il capodanno. La batteria del cellulare è già al 7%
ore 10:30 giro su facebook per vedere che serate ci sono in giro. Ogni locale, anche la tabaccheria giù all’angolo, organizza una serata
Serata tipo offerta a capodanno:
– antipasto, primo, secondo, contorno e dolce, di una qualità che a confronto il Burger King sembra cucinato da Carlo Cracco
– se non accade che dopo cena inizi a sudare freddo venendo colto da crampi allo stomaco e devi correre a casa per cominciare un’estenuante lotta col water e finita la lotta ti ritrovi a passare la mezzanotte a 4 di spade sul letto, comincia la festa con dj set di “Francone Deejay” che nessuno conosce ma che a mezzanotte piazza sicuro “A-E-I-O-U-YPSILON”
– la location è in un posto talmente sperduto che il navigatore crasherebbe a forza di “ricalcolo”
– il tutto è gentilmente offerto alla modica cifra di 110 euro a persona
ore 11:30 nell’unico momento in cui il tuo neurone decide di funzionare, capisci che quei 110 euro puoi spenderli meglio in 110 modi diversi
ore 13:00 leggi sul cellulare per l’ennesima volta la frase simbolo del capodanno “Cosa facciamo?”
ore 14:00 cominci ad entrare nell’ordine di idee che il capodanno è una serata di un giorno della settimana in cui non c’è niente di diverso rispetto alle altre sere e tenti di farlo capire ai tuoi amici facendo la tua proposta “Raga, ma se cenassimo in casa, ognuno porta qualcosa da mangiare, minima spesa massima resa, e durante la serata ci tracanniamo dello champagne serio che rubo in cantina da mio nonno?”
ore 15:00 ti hanno fatto uscire da tutti i gruppi di whatsapp
ore 16:00 adotti la tattica di Pau Gasol in campo: passivo. Non proponi più nulla e ti adegui a quello che decideranno
ore 18:00 hanno deciso: cena a casa, ognuno porta qualcosa. Il tuo stato d’animo è a metà tra quello di Breivik fuori dall’università e quello del professor Keating quando i suoi alunni salgono sul banco al grido di “Capitano, mio capitano”, rendendolo molto orgoglioso
ore 20:00 comincia l’aperitivo a casa degli amici. Si ride e si scherza, soprattutto si prende per il culo quello che tifa per i Knicks
ore 21:30 tutti seduti a tavola perchè è pronta la cena, si continua a ridere in un clima molto bello e disteso
ore 23:59 comincia il countdown, 3,2,1, si brinda al nuovo anno. Quella che stai puntando da un anno e che piuttosto di darla a te la darebbe a Pino Sacripanti, ti limona davanti a tutti e poi ti chiede di seguirla in camera
ore 00:30 tutto quello che succede da qui in poi a te non interessa. E’ stato e continuerà ad essere un capodanno stupendo come un “Buffa racconta Drazen Petrovic”
ore 16:30 adottando la tattica di Pau Gasol il risultato è stato soltanto uno: ti sei addormentato sul divano.
E’ stato solamente un sogno.
Cosa farai a capodanno ancora non lo sai.
L’unica cosa certa è che ti romperai i coglioni.
Come ogni anno.