Metà Novembre = primo mese di regular season terminato.

Quindi?

Quindi diamo un’occhiata ai numeri delle squadre NBA per quanto riguarda i rating d’attacco e difesa.

Ricordiamoci sempre una cosa: la stagione è ancora lunga e da qui in avanti potrebbe capitare di tutto.

Qualcuno ha detto Miami Heat della stagione precedente?
Partiti 11-30, hanno poi chiuso con un curioso e simmetrico 30-11, ribaltando completamente il senso del loro campionato.

In questo inizio di stagione, la sorpresa-non-sorpresa sono i Celtics che, nonostante l’assenza di Hayward, continuano ad inanellare vittorie su vittorie (ad oggi 13 consecutive) anche a fronte di un roster rinnovato per più del 50% rispetto ad un anno fa.
Per Boston c’è un numero che risalta su tutti: è l’unica squadra che può vantare un defensive rating inferiore alla quaota psicologica di 100 (98,66).

Molto curioso anche il caso dei Thunder che, al termine del mercato, sembravano pronti per presentarsi come una minaccia principalmente offensiva e con una difesa tutta da assemblare.
Al momento risulta invece l’esatto contrario: OKC è seconda assoluta in termini di defensive rating (101,21) dietro solo ai già citati Celtics, mentre invece stenta in termine di offensive rating (107,6) posizionandosi poco più in alto della media.

Tra le momentanee sorprese ci sono i Detroit Pistons (bilancio W/L pari a 71%, quarto miglior risultato assoluto) che in entrambe le categorie fanno poco meglio della media, ma evidentemente è quanto basta per ora per ben figurare in questo primo mese di regular season.

E le finaliste degli anni scorsi?

Golden State rimane inarrivabile per l’offensive rating (117,86) e si sta muovendo sempre più “verso destra” andando a migliorare il proprio rating difensivo (106,34), mentre Cleveland, specie alla luce delle ultime 3 vittorie consecutive, pare indirizzata verso le zone che le competono, anche se ad oggi i Cavs hanno valori lontani da quelli che dovrebbero essere i loro standard come dimostra il peggior rating difensivo della Lega (113,67).

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Fabio Fantoni

Nonostante sia stato una delle più grandi promesse della storia, quando si parla di basket sono decisamente più dominante davanti ad un computer. Specie se "do i numeri"

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